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Piano di emergenza aziendale per il terremoto: ecco da dove partire

Il piano di emergenza aziendale adottato per gli incendi NON è la stessa cosa del piano di emergenza aziendale per il terremoto. 

E allora perché tanti piani per gestire l’emergenza sismica aziendale in caso di terremoto sono un copia/incolla dei piani antincendio? 

Rispondere è davvero facile: superficialità e… scarsa preparazione.

Ho già trattato il tema del piano di emergenza ed evacuazione in azienda, ma voglio riprenderlo perché ho notato che c’è ancora tanta confusione tra gli addetti ai lavori e perché c’è sempre quella maledetta superficialità nel fare le cose; in fondo se si tratta di scappare in fretta “un incendio è come un terremoto!

Ma non è per niente così!

E lo sai bene anche tu. 

Quindi, voglio riportarti sulla buona strada e non farti commettere gli errori più comuni nel tuo piano di emergenza aziendale per il terremoto (T-E-R-R-E-M-O-T-O che non è la stessa cosa di incendio!). 

C’è solo un modo per gestire bene un’emergenza sismica nella tua azienda: partire con il piede giusto, che in questo specifico caso significa fare un’accurata valutazione della vulnerabilità dell’edificio (o degli edifici) da intendersi come insieme di struttura/e portante principale e secondarie, impianti tecnologici, infissi e tutto ciò che fa parte della tua azienda. 

Approfondiamo. 

Come deve essere fatto il Piano di emergenza aziendale per il terremoto?

Vado dritto al punto. 

Creare un piano di emergenza aziendale per la gestione di un’emergenza sismica in azienda senza aver prima valutato il rischio sismico è un grave errore.

Rischio sismico = pericolosità sismica territorio + vulnerabilità dell’azienda (strutture del capannone, impianti, ecc ecc)  + esposizione intesa come possibili danni a beni e persone. 

In parole molto semplici, il rischio sismico è un parametro (cioè un numero) che si determina dalla combinazione di altri tre parametri chiamati pericolosità, vulnerabilità ed esposizione.

In termini un po’ più complicati, potremmo dire che è la misura dei danni attesi in un dato intervallo di tempo, in base al tipo di sismicità, di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beni esposti).

Il problema principale è che il rischio sismico è sulla bocca di tutti, ma (praticamente) mai alla base del piano di emergenza aziendale. Pochi sanno davvero cos’è e come questo rischio va domato  e… si continua a portare avanti un’attività sul filo del rasoio, senza neanche un piano di emergenza aziendale per il terremoto fatto come si deve. 

E poi c’è questa moda del copia/incolla, tanto (ma tanto!) pericolosa. 

“Adattiamo il Piano di emergenza per gli incendi anche per l’evacuazione in caso di terremoto!”

Ah, sì? 

Beh, le cose non stanno proprio così. 

Poi, basta ragionare. Se il piano di emergenza aziendale in caso di incendio è strettamente connesso alla specifica valutazione del rischio incendio, perché non dovrebbe essere lo stesso anche per il piano di emergenza aziendale per il terremoto? 

E se incendio e terremoto sono 2 cose tanto diverse, perché continuare a considerarli come stessa emergenza? 

Non va bene!

A questo punto, non mi resta che rispondere alla domanda “come deve essere fatto il Piano di emergenza aziendale per il terremoto?”

In sole 6 parole: partendo dalla valutazione del rischio sismico!

La valutazione del rischio sismico aziendale è indispensabile per gestire in modo ordinato e sicuro l’emergenza causata da un terremoto. 

Chi ha l’obbligo di fare il piano di emergenza aziendale?

Siamo arrivati al “chi deve fare cosa”.

Riprendiamo il D.Lgs. 81/08 e diamo una sbirciata all’articolo 18 “Obblighi del datore di lavoro e del dirigente”. L’articolo è abbastanza lungo e qui riporto solo i punti che più ci interessano per quanto riguarda il piano di emergenza aziendale per fare un po’ di chiarezza: 

1.   Il  datore  di  lavoro,  che  esercita  le  attivita’  di  cui all’articolo  3,  e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attivita’  secondo  le  attribuzioni  e competenze ad essi conferite, devono:

b)    designare    preventivamente    i   lavoratori   incaricati dell’attuazione   delle   misure   di  prevenzione  incendi  e  lotta antincendio,  di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave  e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;

h)  adottare  le  misure  per  il  controllo  delle situazioni di rischio   in   caso  di  emergenza  e  dare  istruzioni  affinche’  i lavoratori,  in  caso  di  pericolo  grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

m) astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela  della  salute  e  sicurezza,  dal richiedere ai lavoratori di riprendere  la  loro  attivita’  in  una  situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;

t)  adottare  le  misure  necessarie  ai  fini  della prevenzione incendi  e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonche’ per il caso di  pericolo  grave  e  immediato,  secondo  le  disposizioni  di cui all’articolo  43.  Tali  misure  devono  essere  adeguate alla natura dell’attivita’, alle dimensioni dell’azienda o dell’unita’ produttiva, e al numero delle persone presenti.

In pratica, il piano di emergenza aziendale deve essere predisposto dal datore di lavoro, in collaborazione con il RSPP, gli addetti al primo soccorso e alla prevenzione incendi, che non sempre hanno specifiche competenze per gestire un’emergenza sismica che è tutta un’altra cosa. E spesso accade che il tecnico che progetta la soluzione per superare l’emergenza da incendio, ragiona in termini di decine di minuti (troppi per il terremoto!) e calcola percorsi di evacuazione per allontanarsi da un pericolo “localizzato” che potrebbero trasformarsi in vere e proprie trappole in caso di terremoto. Infatti, i percorsi di evacuazione più sicuri in caso di incendio potrebbero non essere necessariamente i percorsi più brevi e sicuri quando il terremoto colpisce, per il possibile ribaltamento di scaffalature, distacco di impianti o altri cedimenti della struttura – clicca qui per approfondire

Quindi, ripetiamo tutti insieme: il piano di emergenza aziendale per il terremoto NON deve essere un copia/incolla del Piano di emergenza aziendale per l’incendio!

E ora?

Tocca a te. 

Piano di emergenza aziendale: affidati a un team di esperti per gestire al meglio un’emergenza sismica nella tua azienda 

La valutazione del rischio sismico nei luoghi di lavoro va fatta e deve essere condotta in modo serio andando a scovare (per eliminarle!) tutte le sorgenti di rischio per te e per i tuoi dipendenti in caso di terremoto.

Noi di Capannone Sicuro®  abbiamo condotto decine e decine di valutazioni del rischio sismico per aziende in tutta Italia e, nella maggior parte dei casi, abbiamo ricevuto anche i ringraziamenti del DL o del RSPP per aver fatto notare alcuni atteggiamenti superficiali e con altissimo potenziale di rischio.

Possiamo mettere a tua disposizione una squadra di tecnici esperti nelle varie discipline interessate da questo tipo di analisi, per  effettuare la valutazione del rischio sismico aziendale e individuare tutte le sorgenti di rischio sismico, così da creare un piano di emergenza aziendale davvero a prova di terremoto. 

Ma come ti dicevo, ora tocca a te. 

Se vuoi avere un piano strategico di difesa dal terremoto, clicca qui per ricevere una perizia che sia corretta, esaustiva e risolutiva per la tua attività.

Oppure contattaci al numero verde:

Numero Verde Capannone Sicuro _ Contatti

Giovanni Pagliardini,

esperto in consolidamento sismico di capannoni industriali. 

Ideatore e creatore del SISTEMA Capannone Sicuro®

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