fbpx

Valutazione vulnerabilità sismica: cosa rischi se non la fai?

Valutazione vulnerabilità sismica: “Houston, abbiamo un problema qui!”

Parlare di rischio sismico è un po’ noioso, lo so bene. Ma è un argomento che non possiamo permetterci di ignorare. 

La valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti è essenziale per garantire la sicurezza delle persone e delle cose in caso di terremoto. Non è solo un’attività obbligatoria, ma è anche un investimento nella sicurezza a lungo termine della tua attività.

Con le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) del 2018, ci sono molte novità e procedure di analisi sismica che possono essere utilizzate per identificare eventuali punti deboli nella struttura degli edifici esistenti. Software specializzati e procedure analitiche specifiche possono essere utilizzati per determinare la vulnerabilità sismica degli edifici e adottare le misure necessarie per migliorare la loro sicurezza.

In questo articolo, ti mostro cosa puoi fare per metterti al sicuro in un click, evitando seri problemi e sanzioni. 

Ma prima…

… torniamo agli anni ‘70. 

Ricordi la missione lunare “Apollo 13”?

Se ti sei appena chiesto «Ma cosa c’entra con il rischio sismico e con i capannoni industriali?», continua pure a leggere. 

Valutazione vulnerabilità sismica: presta tanta attenzione a questo messaggio!

Per molti “Apollo 13” dice poco o niente. Pochi altri la collegano immediatamente ad una missione spaziale e, in pochissimi, pensano a un “fallimento”.

Ma sicuramente tutti conoscono la frase rappresentativa di quel momento, passata ormai alla storia: Houston abbiamo un problema”.

Effettivamente le cose non andarono proprio bene perché, a causa di un guasto, i tre astronauti non riuscirono a raggiungere la luna ed ebbero anche un sacco di altri problemi per rientrare sulla Terra. Ma per fortuna si salvarono!

E se vogliamo essere proprio precisi, la frase “Houston, we have a problem” (“Houston, abbiamo un problema”) non è corretta. 

La frase realmente pronunciata da Swigert fu: «Okay, Houston, we’ve had a problem here!» (“OK, Houston, abbiamo avuto un problema qui!”). Otto secondi più tardi, il Controllo Missione a Houston rispose «This is Houston. Say again, please» (“Qui Houston, ripetere prego”). 

Altri sette secondi. Solo allora il comandante Lovell parlò dell’allarme: «Houston, we’ve had a problem» (Houston, abbiamo avuto un problema) e iniziò a spiegare i dettagli tecnici dell’avaria.

Come andarono le cose nel dettaglio e in quanti ne siano oggi a conoscenza, poco importa! 

Ciò che conta, invece è capire che quando comunichi dalla Luna con un mezzo non proprio adeguato, ci può anche stare che le cose non vengano comprese ed interpretate al meglio, anche se alle spalle c’è un’organizzazione spaventosa.

Quando invece il metodo di comunicazione è efficace, hai la possibilità di toccare con mano, e se ti viene anche detto per filo e per segno come stanno esattamente le cose, allora non si può dare più la colpa alla distanza, al segnale scarso o alla voce metallica!

Perché ti dico questo?

Perché nonostante lo abbia ripetuto in tutti i modi e mi sia “sgolato” per far passare il messaggio, ancora in moltissimi non si sono messi in regola (forse anche tu!).

Quindi, è giunto proprio il momento di affrontare seriamente la questione “valutazione vulnerabilità sismica”. 

Che cos’è la valutazione della vulnerabilità sismica? 

Continuo ad essere contattato da persone persone che chiedono delucidazioni in merito alla necessità, per la propria azienda, della valutazione della vulnerabilità sismica e, conseguentemente, di adeguamento del Documento di Valutazione dei Rischi (detto anche DVR aziendale) anche per il rischio sismico.

La valutazione della vulnerabilità sismica è come un check-up per la struttura dell’edificio, ma invece di andare dal dottore, sono gli ingegneri a fare il lavoro! In pratica, questi esperti – e noi di Capannone Sicuro siamo esperti! –  analizzano le caratteristiche della costruzione per capire quanto possa resistere ad un terremoto. E non pensare che sia una cosa semplice, perché gli ingegneri usano dei modelli matematici super avanzati per simulare gli eventi sismici.

In altre parole, la valutazione della vulnerabilità sismica è come una sorta di esame di salute per gli edifici: attraverso l’utilizzo di tecniche avanzate, gli ingegneri sono in grado di determinare quanto una costruzione sia resistente ad un terremoto.

Bisogna prendere in considerazione questo rischio e predisporre una perizia ad hoc anche se il tuo capannone è nuovo e, quindi, secondo te già “antisismico”.

Questa perizia deve prendere in considerazione sia le strutture portanti, sia quelle non strutturali quali, a titolo di esempio, i tamponamenti, le tramezzature interne, le scaffalature e gli arredi!

Poi, bisogna adeguare questo benedetto Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). 

Come fare?

L’unica strada è, appunto, quella di procurarsi una perizia redatta da un ingegnere abilitato che ne mastichi abbastanza di strutture portanti e di eventi sismici.

Solo con questa perizia di valutazione rischio sismico in mano, il tuo consulente per la sicurezza avrà tutti gli elementi per affrontare il “rischio sismico della tua azienda” e per aggiornare o iniziare a predisporre il DVR.

In molti mi chiedono anche per quale motivo occorre rivolgersi ad un altro tecnico per avere questa perizia.

Il motivo è semplice, immediato ed è uno solo: non si può improvvisare. 

Valutazione vulnerabilità sismica: affidati solo a professionisti qualificati!

Un tecnico in grado di redigere una perizia per la vulnerabilità sismica di un capannone è un professionista che si è specializzato in questo campo, che conosce perfettamente le modalità costruttive delle varie tipologie di strutture portanti, compresi i dettagli costruttivi, ed in particolare di quelle prefabbricate (come la maggior parte dei capannoni italiani e forse anche il tuo) in cui, veramente in pochi, hanno operato e continuano a farlo.

Ma come deve essere questa valutazione per aggiornare il DVR aziendale? 

I metodi per fare un documento come quello richiesto dal D.Lgs 81/2008 sono 2:

  1. Metodi basati sul giudizio di esperti: un possibile strumento per effettuare tale valutazione è costituito dalle Schede di vulnerabilità di I e II livello redatte dal Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (GNDT) del CNR. Tali schede si basano sulla possibilità di attribuire ad un edificio un indice di vulnerabilità determinato sulla base di parametri che rappresentano l’idoneità dell’edificio a sopportare il sisma. Richiedono una certa perizia per il rilevamento dei dati. Per una valutazione esaustiva del rischio sismico luoghi di lavoro è importante indagare anche la vulnerabilità di elementi non strutturali, scaffalature, arredi e impianti:l’eventuale danneggiamento di tali elementi può costituire infatti una grave minaccia per l’incolumità dei lavoratori oltre a determinare l’ostruzione delle vie di fuga.
  1. Metodi meccanici/analitici: sono basati su modellazioni numeriche che rappresentano il comportamento sismico delle costruzioni e sono finalizzati a stabilire se l’edificio è in grado o meno di resistere alla combinazione sismica di progetto. In particolare per una valutazione analitica delle sicurezza- vulnerabilità sismica delle costruzioni si deve fare riferimento alle NTC.

Come puoi ben comprendere, in entrambi i casi ti serve uno che ne sappia un bel po’ di strutture portanti (tutti i tipi) e di terremoti.

Non fare orecchie da mercante, se vuoi evitare seri problemi e sanzioni!

Credo sia (quasi) inutile ripetere che i termini sono scaduti da moltissimo tempo: dal 2008 per aziende con più di 10 dipendenti e da giugno 2013 per tutte le altre attività.

Non è invece di secondaria importanza riportare il rischio, in termini di sanzioni, che corre il datore di lavoro.

Ecco quindi un breve riassunto:

  • In caso di violazioni inerenti la stesura del DVR (Rif. Art. 55 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) sono previste le seguenti sanzioni:
  • Per omessa redazione del DVR, violazione Art. 29, c.1, l’arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 2.500 a € 6.400. La pena dell’arresto è estesa da 4 a 8 mesi nelle azienda a rischio di incidente rilevante e con l’esposizione a rischi biologici, cancerogeni/mutageni, di atmosfere esplosive, etc.
  • Per incompleta redazione del DVR (clicca qui per approfondire) con omessa indicazione delle misure ritenute opportune al fine di garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, misure di prevenzione e protezione, DPS, procedure sulle misure da adottare e distribuzione dei compiti e delle responsabilità, è prevista una ammenda da € 2.000 a € 4.000.
  • Per incompleta redazione del DVR con omessa indicazione sulla relazione della valutazione di tutti i rischi, l’individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici o richiedono riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza ed adeguata formazione, è prevista una ammenda da € 1.000 a € 2.000.

La redazione e la presenza di un DVR a norma ed aggiornato in azienda si configura inoltre come obbligo per l’accesso ad agevolazioni e benefici contributivi nel caso di particolari tipologie di assunzione.

Valutazione vulnerabilità sismica capannoni industriali: “Houston, non devono esserci più problemi quando si parla di rischio sismico!”

Come imprenditore, è importante comprendere le conseguenze che possono derivare dalla mancata valutazione della vulnerabilità sismica di un capannone industriale. Innanzitutto, in caso di evento sismico, il capannone potrebbe subire danni strutturali o crolli, mettendo a rischio la sicurezza delle persone presenti all’interno e provocando potenziali perdite economiche.

Inoltre, la mancata valutazione della vulnerabilità sismica potrebbe portare ad eventuali sanzioni da parte delle autorità competenti in materia di sicurezza sul lavoro, qualora il capannone non sia stato adeguatamente protetto contro il rischio sismico e qualora tutte le carte non siano “in regola”.

La valutazione della vulnerabilità sismica rappresenta un’importante azione preventiva per tutelare la sicurezza delle persone e dei beni presenti all’interno del capannone industriale, nonché per garantire il rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro

Mettersi in regola: l’unico modo per farlo subito e con un servizio a misura della tua azienda è contattarci immediatamente

Capannone Sicuro® è il SISTEMA per le aziende italiane per proteggersi dal terremoto.

Ti conduce con semplicità dalla perizia obbligatoria per il DVR al Collaudo conclusivo delle opere strutturali, passando per il consolidamento sismico della struttura mediante l’installazione di dispositivi meccanici evoluti nel capannone, ed il recupero fiscale previsto dal Sismabonus.

Siamo attrezzati ed in grado di risolverti il problema senza grossi “traumi” e senza farti più correre alcun rischio.

Clicca qui per contattarci 

Ti rispondiamo entro 24 ore.

Oppure telefona subito al Numero Verde: 

Valutazione vulnerabilità sismica _ Capannone Sicuro


Giovanni Pagliardini,

esperto in consolidamento sismico di capannoni industriali. 

Ideatore e creatore del SISTEMA Capannone Sicuro®


Lascia un commento